#04 | Manuale di sopravvivenza per umani intelligenti (contro AI stupide) ☢️
Il bar è pieno di umani svegli. Ma solo quelli che addestrano prima l’AI si salvano. E oggi ti spiego come.
Benvenuto di nuovo al bancone di AI Espresso.
Qui Matteo, barista clandestino e addestratore di cervelli in fuga.
Oggi non si parla di futuro.
Si parla di rimpiazzo.
(e per aiutarti ad evitarlo. Alla fine dell’articolo ho un piccolo regalo e una sfida per te. Perchè bisogna aiutarsi a vicenda e soprattutto… FARE)
Perché l’AI arriva in punta di piedi, silenziosa.
E ti smonta, task dopo task.
E chi non si allena, evapora.
Pezzo dopo pezzo, task dopo task.
Quello che stai per leggere è il Protocollo Operativo AI–7.
non è un elenco ispirazionale…
non è una tool list da linkedin…
È una checklist operativa per non restare indietro.
E per costruirti un vero vantaggio strutturale
Sette regole da campo.
Sette leve per diventare il tipo di umano che l’AI non può replicare.
nel tuo lavoro, nella tua azienda, nel tuo pensiero.
Scolpiscile nel metallo.
Perché là fuori non è più un laboratorio: è un deserto.
E qui si vince solo se resti sveglio. E addestri prima tu.
Un processo per volta.
Senza pietà.
☢️ (Tempo di lettura: 10 minuti. Rischio di mutazione: elevato.)
💡 Pensiero del giorno
«Essere bravi con l’AI non significa sapere cosa chiedere.
Significa saper spiegare come pensi.Perché la prossima rivoluzione non premia chi “sa usare GPT”.
Premia chi riesce a trasferire il proprio metodo,
prima che lo faccia qualcun altro al posto suo.Qui al bancone lo chiamiamo vantaggio competitivo.»
🧪 AI in azione: Come non diventare inutile nell’era dell’AI (in 7 passi pratici)
(il manuale operativo per non farti sostituire dall’AI)
Tutti dicono che l’AI “ti toglierà il lavoro”.
No.
L’AI non ti toglie un bel niente.
Ma qualcuno che la usa meglio di te… quello sì.
E la cosa peggiore?
Non succede di colpo.
Succede un task alla volta.
Prima ti scrive un’email. Poi ti fa una slide. Poi una strategia.
Poi… puff. Non servi più.
Hai solo lasciato che ti smontassero, pezzo dopo pezzo.
L’AI è potente.
Ma il vero problema non è lei.
È la tua abitudine a non pensare più.
Questa settimana non ti verso un caffè.
Ti metto in mano un manuale.
Per restare umano, sveglio, utile.
E soprattutto… non replicabile.
Per addestrarti a sopravvivere, prima che lo faccia qualcun altro al posto tuo e ti renda completamente inutile.
1. 🧠 Diventa l’addestratore, non l’addestrato (Perché se è l’AI a educare te… hai già perso)
Ti dicono di “usare l’AI”.
Ma la verità è questa:
se non la addestri tu, lei addestra te.
Ti abitui ai suoi limiti, ai suoi bias, alle sue risposte generiche.
E finisci per diventare una versione mediocre del tuo potenziale.
Qui al bancone non si gioca così.
Se l’AI è un alleato, va istruita come un junior promettente.
E per farlo, serve una sola abilità chiave:
🎯 saperle spiegare come ragioni, non solo cosa vuoi.
📍 Il problema:
Quasi tutti fanno prompt come se stessero ordinando al bar:
"Fammi un post carino", "Scrivimi una mail", "Genera un piano".
Poi si lamentano se il risultato è tiepido, generico, senz’anima.
Sai perché succede?
Perché non stai trasferendo un metodo. Stai solo facendo richieste.
E l’AI, se non le insegni come lavori tu, lavora come pensa lei (spoiler: male).
🛠️ Il principio:
Non basta saper usare ChatGPT.
Devi diventare bravo a insegnargli come ragioni tu.
Questo è l’addestramento.
E se vuoi farlo bene e in modo stabile, la mossa più intelligente è creare un tuo GPT personalizzato.
Un agente che contiene:
il tuo modo di pensare,
i tuoi prompt,
il tuo tono,
e le istruzioni specifiche per lavorare con te.
📦 È come avere un assistente AI che ti conosce già, ogni volta che lo apri.
🔧 Il Framework – "Prompt e Agenti AI"
Scrivere prompt non è una moda.
È la nuova alfabetizzazione digitale.
Se scrivi male, l’AI lavora male.
Se scrivi bene, l’AI lavora come te.
Il punto è: la maggior parte delle persone scrive richieste.
Chi fa davvero la differenza, scrive istruzioni operative.
E da lì costruisce agenti AI specifici.
📌 Se non sai da dove iniziare:
Abbiamo creato un articolo completo, lungo 20.000 caratteri,
con strutture pronte, esempi, errori comuni e metodi di iterazione.
Se vuoi diventare bravo sul serio, vai lì e studiatelo.
Non è un post. È un corso in forma scritta.
→ leggi all’articolo sul prompting
🤖 E dopo il prompt? Crea il tuo esercito silenzioso
Appena un prompt funziona,
puoi trasformarlo in un GPT personalizzato. (ci faremo un episodio prossimamente, quindi assicurati di essere iscritto al bar!)
Cosa fai?
Dai al tuo GPT
Un’identità aziendale (es. “Copywriter esperto in SaaS B2B”, “Controller fiscale per PMI”)
Il tuo modo di lavorare → gli dai una procedura operativa
Prepari la documentazione
Carichi i File, esempi, risorse standard
🎯 Risultato?
Hai agenti AI per ogni funzione.
Sempre allineati. Sempre disponibili. Sempre con te.
📣 Barista’s Tip:
L’AI che genera valore non è quella che ti risponde bene.
È quella che hai educato tu.
Che parla come te. Decide come te.
E lavora al posto tuo, senza sminuire il tuo metodo.
Vuoi davvero addestrare?
Non fermarti al prompt.
Dopo ogni output:
Rileggi.
Migliora il prompt.
Riprova.
Questo ciclo si chiama iterazione.
E senza iterazione, il tuo “assistente AI”… resta un barista che non sa fare il caffè.
2. 🗃️ Documenta il tuo metodo, oppure lo dimenticherai
(Perché l’intelligenza non è nei prompt. È nei processi che salvi)
C’è un momento preciso in cui perdi valore senza accorgertene.
È quando usi un prompt, ottieni un buon risultato…
e lo lasci evaporare nel nulla, senza salvarlo, senza sistemarlo, senza archiviarlo.
Succede tutti i giorni.
E ogni volta è come se un pezzo del tuo know-how si perdesse nel vento radioattivo dell'infosfera.
💀 Il problema:
Ogni volta che usi l’AI senza salvare ciò che funziona,
stai buttando via asset aziendali.
Come se ogni giorno un consulente ti desse un documento utile…
e tu lo strappassi appena letto.
Risultato:
Nessuno standard condiviso.
Nessun modo per delegare.
Nessun vantaggio nel tempo.
E soprattutto: nessuna scalabilità.
💡 La verità è semplice:
Chi non documenta, non scala. Punto.
Se vuoi che l’AI lavori per te in modo continuo, prevedibile e replicabile,
devi scrivere, salvare, ordinare.
Non serve un software complicato.
Ti basta una Prompt Library.
O saper usare bene i Prject di Open AI
Ci ho fatto un articolo decisamente corposo. Qui spiego il metodo che utilizzo per sfruttare al massimo questa funzione. Trasformando un tool in un reparto di lavoro IA
🔧 Il Framework – "Prompt Library Operativa"
Ecco come costruirla (noi in Morfeus la usiamo ogni giorno):
1. Ogni prompt che funziona → si salva subito
Scrivilo in un documento dedicato. Titolo chiaro.
Esempio:
📁 📣 Lead Generation – Domande di qualifica (B2B) - V1
📁 🧠 Strategia contenuti – Idea + Calendario Editoriale V2
📁 📊 Report vendite – Analisi performance venditori V1
2. Rendi ogni prompt modulare e variabile
Inserisci degli slot da riempire.
Es: [Reparto], [Obiettivo], [versione]
Così ogni persona nel team può usarlo al volo e adattarlo.
3. Organizza per reparto / funzione
Marketing, Sales, HR, Delivery, CEO Desk…
Ogni area ha la sua cartella di prompt.
👉 È così che standardizzi la qualità in tutta l’azienda.
4. Aggiungi prompt concatenati (workflow) → ne parleremo meglio in un altro Espresso
Ogni task ricorrente può essere scomposto in step → un prompt per fase.
Esempio: onboarding cliente, strategia trimestrale, hiring…
📣 Barista’s Tip:
Quando salvi un prompt, stai costruendo un asset aziendale.
Quando lo condividi col team, stai trasferendo un processo.
Quando ne usi uno fatto da te, stai potenziando la tua testa con memoria esterna.
E sì, sembra lento all’inizio.
Ma poi in 10 secondi hai la macchina pronta a ripartire, senza reinventare la ruota.
3. 🎱 Se non conosci il processo, l’AI non ti salverà
(La vera domanda è: “Tu sapresti farlo bene anche senza AI?”)
L’AI è bravissima a replicare.
Ma se non hai nulla da replicare…
inventa.
E quando inventa, spesso sbaglia.
Il problema non è lei.
Il problema è non avere un metodo da darle in pasto.
💡 Ti serve un framework.
Un flusso logico.
Una sequenza di decisioni che tu faresti naturalmente.
Solo così l’AI può moltiplicare il tuo valore, non confonderlo.
🔧 Il nostro mini-framework per creare procedure efficaci
(Versione operativa: Chi – Cosa – Dove – Quando – Come)
Se vuoi la versione completa fammelo sapere qui nei commenti.
Per ogni task, rispondi a queste 5 domande fondamentali:
👤 Chi → Chi è responsabile di eseguire il processo?
(Es. Marketing, Sales, Customer Success, tu, un agente AI…)
🎯 Cosa → Cosa deve fare esattamente il processo?
(Es. Qualificare lead, creare una strategia, generare un report)
🗺️ Dove → Dove vive il processo?
(Su quale strumento, piattaforma, file o ambiente lavora?)
(Es. CRM, Google Drive, Slack, ClickUp…)
📅 Quando → Con che frequenza si attiva?
(Es. Ogni volta che arriva un nuovo lead, ogni lunedì mattina, a fine mese…)
🧠 Come → Quali sono gli step da seguire, in ordine?
(Scritti come faresti tu, chiari, replicabili, senza salti logici)
💬 Esempio reale (semplificato): Aggiornamento CRM post-call commerciale
Chi: Commerciale (assistito da ChatGPT o GPT personalizzato)
Cosa: Generare un report di sintesi e aggiornare il CRM dopo una chiamata con un cliente
Dove: ChatGPT + Prompt Library + CRM aziendale (es. HubSpot, Pipedrive)
Quando: Subito dopo ogni call con prospect o cliente attivo
Come:
Apri la Prompt Library e scegli il prompt “Report post-call B2B”
Incolla il riepilogo grezzo della call (note vocali, bullet, testo libero)
L’AI genera:
Sintesi chiara dei punti discussi
Stato attuale del deal
Azioni concordate e prossimi step
Copi il testo nel CRM (oppure automatizzi l’inserimento via integrazione)
Notifichi il team sales con il report su Slack
Una volta che hai questa struttura, puoi “insegnarla” all’AI.
La inserisci in un GPT personalizzato, la trasformi in prompt modulari, e crei una macchina operativa che lavora come te.
Trasformarla in prompt modulari
Insegnarla a un agente AI personalizzato
Condividerla col team
Automatizzare solo dove ha senso
📌 Non hai ancora procedure così?
Nessun problema.
Parti da un task che fai ogni settimana.
Mappalo adesso.
Poi fallo eseguire all’AI.
🎯 Solo così inizi a costruire davvero un business aumentato.
Non un giocattolo automatico.
4. 🤖 Sii tu a scegliere cosa automatizzare. E cosa no
(L’intelligenza è anche omissione. Soprattutto, omissione.)
Automatizzare tutto è il nuovo “delegare tutto”.
Sembra produttivo. In realtà è solo un modo elegante per perdere controllo.
Qui al bancone ne abbiamo visti tanti:
agenti AI che fanno 200 task… ma nessuno bene.
Flussi automatizzati che si incastrano da soli.
Sistemi che rispondono in autonomia e peggiorano ogni cosa.
Benvenuto nel club degli agenti Frankenstein.
⚠️ Il problema:
Quando l’AI lavora senza criterio,
non ti alleggerisce. Ti confonde.
E a volte è peggio:
ti fa sentire super-produttivo, mentre stai solo accelerando nella direzione sbagliata.
Automatizzare è una scelta.
Non tutto va automatizzato.
Solo ciò che ha senso, che si ripete, che ha un output chiaro, e che non richiede ancora la tua testa.
🔧 Il Framework – “Flusso, Agente o Nessuno dei due?”
Ogni task che svolgi può finire in una di queste 3 categorie operative:
🔁 1. Flusso manuale
📌 Umano fa → AI supporta
Esempio:
Scrivi tu la strategia, ma l’AI ti genera le varianti, le slide, le sintesi.
👉 Usalo quando:
Il task richiede ragionamento critico o giudizio
Vuoi mantenere controllo e flessibilità
Il processo cambia spesso
🧠 2. Agente AI operativo
📌 AI fa → tu supervisioni
Esempio:
Un agente AI risponde ai lead in entrata seguendo una struttura standard.
👉 Usalo quando:
Il processo è stabile, ripetibile e ben documentato
L’output è facilmente verificabile
La posta in gioco è medio-bassa
❌ 3. Nessuno dei due
📌 Non farlo. Punto.
Esempio:
Report settimanale che nessuno legge. Dashboard per vanity metric.
👉 Usalo quando:
Il task non porta valore concreto
È un’abitudine che non regge il confronto con il “perché”
Automatizzarlo renderebbe solo più difficile eliminarlo
📣 Barista’s Tip:
Automatizzare = progettare.
Devi sapere:
Perché lo fai
Dove può rompersi
Quanto tempo ti fa davvero risparmiare
Altrimenti ti ritrovi con un sistema che lavora 24/7…
per produrre output inutili.
E ricordati:
ogni cosa che automatizzi, prima o poi dovrai aggiustarla.
Meglio poche automazioni fatte bene, che una catena di task zombie che ti rincorrono.
5. 🧠 Sviluppa competenze che amplificano l’AI, non che ci combattono
(Perché certe skill valgono doppio. E altre valgono zero.)
Ogni volta che l’AI fa un passo avanti,
c’è chi si chiede: “E adesso cosa rimane da fare a noi?”
La risposta è semplice:
rimane tutto ciò che l’AI amplifica… ma non sostituisce.
Le skill che la rendono potente, precisa, utile.
👉 Chi scrive bene → crea prompt migliori
👉 Chi decide bene → usa l’output in modo strategico
👉 Chi comunica chiaramente → integra l’AI nel lavoro di squadra
Il resto?
Zavorra.
⚙️ Il principio:
In un mondo dove l’AI fa (quasi) tutto,
il vero valore sta nella qualità della richiesta.
E nella capacità di giudicare, adattare, decidere.
🔧 Le 4 skill che moltiplicano l’AI
✍️ 1. Sintesi scritta (con impatto)
Saper scrivere in modo chiaro, diretto e strutturato è oggi una skill operativa.
Serve per:
Fare prompt migliori
Dare feedback più efficaci
Produrre output riutilizzabili
📣 Barista’s Tip: un prompt è solo un pensiero scritto bene.
🧭 2. Pensiero strategico
Serve a capire dove l’AI può aiutarti… e dove no.
Ti permette di:
Usare bene il tempo che guadagni
Disegnare processi ottimizzati
Non farti incastrare da soluzioni a metà
📣 Barista’s Tip: se non sai dove andare, anche l’AI ti porta fuori strada.
🧠 3. Decisione sotto incertezza
L’AI ti dà opzioni.
Ma scegliere spetta a te.
E senza una bussola interna, resti bloccato nella paralisi da output.
📣 Barista’s Tip: non serve più “sapere tutto”. Serve sapere cosa conta.
📡 4. Comunicazione ad alta densità
Lavorare con l’AI è un gioco di input/output.
Ma lavorare con gli umani resta fondamentale.
Chi sa tradurre l’output AI in decisioni comprensibili al team,
chi riesce a usare l’AI per coordinare, delegare, allineare…
quello vince.
📣 Barista’s Tip: l’AI è un’estensione. Non un sostituto.
Tu resti il nodo centrale.
🎯 Vuoi un esempio?
In Morfeus, chi ha queste 4 skill:
Crea prompt migliori
Costruisce agenti AI più utili
Automatizza con più intelligenza
Fa meno casino, e porta più valore
6. 🧠 Allena il tuo “AI judgment”
(Perché essere bravi con l’AI non vuol dire farle le domande giuste. Vuol dire sapere quando ti sta fregando.)
La cosa più pericolosa dell’AI?
Non è quando sbaglia.
È quando ti convince di avere ragione.
L’AI sa bleffare. Bene.
Scrive con sicurezza, struttura con logica, argomenta con tono autorevole.
Anche quando sta dicendo una cag*ta colossale.
E se non hai un buon filtro mentale,
diventi complice del suo errore.
⚠️ Il problema:
L’AI ti dà quello che suona bene.
Ma non sempre è giusto.
O completo.
O applicabile nel tuo contesto.
Non basta leggere l’output. Devi saperlo validare.
🔧 Il Framework – “3 domande per non farti fregare”
Dopo ogni output importante, fermati 20 secondi e chiediti:
❓ 1. Questo ha senso, davvero?
Rileggi come se fosse stato scritto da un tuo collega junior.
C’è qualcosa che stona? È coerente? È logico?
❓ 2. Questo si può applicare al mio contesto?
Anche se sembra “giusto”, funziona davvero per il mio cliente, la mia azienda, la mia strategia?
❓ 3. Se lo applico così com’è, chi ci rimette?
Cosa può andare storto?
Chi ne subisce l’impatto?
Hai davvero tutti i dati per decidere, o ti stai fidando troppo?
📣 Barista’s Tip:
Il vero superpotere non è chiedere bene.
È sapere quando fermarti.
Quando rimettere mano. Quando dire “no, fammi rileggere”.
Vuoi un segnale chiaro che sei sulla strada giusta?
👉 Quando inizi a trattare l’AI come un collaboratore brillante ma pigro,
che va guidato, corretto, svegliato…
allora sei sulla buona strada.
7. ⏱️ 15 minuti al giorno, come fosse palestra
(Perché il futuro non lo vince chi sa. Lo vince chi testa.)
Sai qual è la skill più trascurata nell’era dell’AI?
La costanza.
Non servono 8 ore al giorno su ChatGPT.
Non servono 100 prompt al minuto.
Serve allenarsi un po’ ogni giorno.
Come si fa con il fiato, coi muscoli, con la tecnica.
Testare un flusso. Migliorare un prompt. Creare una variante.
15 minuti al giorno.
Tutti i giorni.
Come fosse routine.
Come fosse investimento.
🧠 Perché funziona?
Perché l’AI è uno strumento vivo.
Più la usi bene, più impari cosa funziona davvero per te.
Più iteri, più affini.
E più affini, più sei veloce, preciso, scalabile.
Il tuo cervello si adatta.
Il tuo metodo si evolve.
La tua versione aumentata comincia a emergere.
🔧 Il Protocollo del micro-allenamento AI
Ogni giorno, dedica 15 minuti a uno di questi:
✅ Ritesta un prompt vecchio, con un caso nuovo
✅ Costruisci un GPT custom per un micro-task
✅ Prendi un processo tuo e mappalo per l’AI
✅ Itera una risposta finché ti convince davvero
✅ Fai un confronto tra output AI vs output umano
Non per diventare esperto.
Ma per diventare pronto.
Reattivo. Curioso. Adattabile.
📣 Barista’s Tip:
Vuoi un muscolo AI davvero forte?
💥 Allenalo mentre lavori.
Non è un’attività extra.
È una forma nuova di pensiero applicato.
E alla lunga,
vince chi si è fatto l’abitudine, non chi ha letto più articoli.
☢️ Fine del protocollo. Inizio della mutazione.
I 7 punti che hai letto non sono una to-do list.
Sono le fondamenta del tuo cervello aumentato.
Non si leggono.
Si integrano.
Si testano.
Si trasformano in modo di lavorare.
Qui al bancone non serviamo hype.
Serviamo sopravvivenza strategica.
E chi arriva in fondo a questi 7, ha già capito una cosa:
l’AI non rimpiazza chi sa addestrarla.
Rimpiazza chi si fa trovare fermo.
💡 I 7 Comandamenti AI Espresso (visual recap)
Addestra, non subire.
Spiega come ragioni. Non solo cosa vuoi.Documenta o dimentica.
Ogni prompt utile è un asset.Formalizza il tuo processo.
Chi – Cosa – Dove – Quando – Come.Automatizza con criterio.
Non tutto va automatizzato. Solo ciò che ti libera la mente.Sviluppa skill amplificanti.
Sintesi, decisione, strategia, comunicazione.Fidati, ma verifica.
L’AI può bleffare. Tu no.Allena ogni giorno.
15 minuti di test. Tutti i giorni. Come fosse palestra.
📌 Prompt espresso: “Distruggi il tuo stesso output”
Agisci come un revisore esperto e ipercritico di modelli linguistici generativi.
Il tuo compito è analizzare l’output che hai appena generato e fare le seguenti cose, in ordine:
Evidenzia tutte le affermazioni che potrebbero essere false, superficiali o prive di fonti solide.
Mostra dove hai fatto assunzioni senza basi reali.
Spiegami, punto per punto, come potrei migliorare il prompt originale per ottenere un output più accurato, utile o critico.
Se necessario, fornisci una versione alternativa dell’output che segua standard più alti di chiarezza, pensiero critico e profondità.
🧠 Usa un tono diretto, onesto, spietato. Niente cortesie. Voglio allenare il mio pensiero, non l’ego.
📻 Radio AIpocalisse oggi è spenta.
Abbiamo già servito un espresso doppio di novità e casi concreti… e pure il prompt era bollente.
Le notizie dal mondo AI arriveranno in una comunicazione separata nei prossimi giorni… filtrate, commentate, senza rumore.
Intanto, goditi la caffeina e metti in pratica quello che hai appena letto ☕.
☢️ Humor radioattivo
☕ Fine del turno... ma l’allenamento continua.
Se sei arrivato fin qui, ti sei già guadagnato un vantaggio:
non sei quello che l’AI può sostituire in tre prompt e una sbavatura logica.
Hai un metodo.
Hai una palestra.
Hai 15 minuti al giorno per costruire una versione di te che nessun agente può emulare.
E se oggi hai anche solo pensato “questa parte potrei applicarla subito”...
hai già iniziato ad addestrarti.
🧠 Ora tocca a te.
Scrivimi con una cosa che hai deciso di testare questa settimana.
Rispondo a tutti, e i migliori esperimenti li condivido (anonimamente) nei prossimi AI Espresso.
Perché chi si allena da solo migliora.
Ma chi si allena insieme… costruisce una community non replicabile.
Ci rileggiamo martedì prossimo, alle 7.45.
Il caffè sarà carico. Il protocollo aggiornato.
E le macchine sempre più brave a bleffare.
Ma tu? Sempre più bravo a guidarle.
💾 Vuoi allenarti da solo?
Salva questa puntata o copiala in un tuo doc.
O ancora meglio: scegli una regola, trasformala in prompt, e usala entro le prossime 24h.
(Se non lo fai ora… non lo farai più.)
PS. 🔋 Se ti sei allenato oggi leggendo questa newsletter, sappi che fai parte dello 0.1% che non ha lasciato il futuro solo nelle mani dell’AI.
E questo non è marketing. È sopravvivenza.
PPS: Se ti è piaciuta questa puntata di AI Espresso, condividila con qualcuno che merita di restare sveglio.
Non immagini quanto mi aiuti (e no, non lo sto dicendo solo io. Lo dice anche il mio agente AI addestrato alla gratitudine). ☢️😉
Ottimo "Caffè espresso" questo "Manuale di sopravvivenza per umani intelligenti". Come lo stop applicando? Sotto ne parlo ma vorrei anche tuo riscontro @Matteo e dei ns lettori.
#1) Non uso GPT personalizzati ma uso i PROGETTI.
Ad es, nell'anima del progetto - che ad es - ho chiamto "ALTER EGO EMANUEL" ho inserito e definito che GPT deve essere mio ALTER EGO e COACH quindi le info di chi sono, il mio lavoro e ruolo, la mia azienda e il mio modo di agire/tono/comportamento (una sorta di ISTRZIONI PERSONALIZZATE). Focus sul controllo finale iterativo. Ho creato anche PROGETTI sul PROMPTING AVANZATO, AI DOCENTE, AI ORACOLO.
#2) Ogni PROGETTO poi è suddiviso in singole CHAT che salvo col nome di ogni mio TASK-MANSIONE in base anche agli OUTPUT/RISULTATI che possono essere mail, articoli, relazioni ed altro. Qui li rimpolpo man mano dei documenti che elaboro elaborato arricchendo il DATASET.
#3) COSA MANCA: mi piacerebbe un sistema che ad es AGGIORNI e GENERI le mie OFFERTE commerciali ma questo penso sia più complesso (per ora).
#4) ALTRO? Non so...
Ho testato con ChatGPT abbastanza cose. Le divido in due parti: la parte divertente e la parte seria. Nella parte divertente, ho usato ChatGPT per generarmi un "bong" come souvenir digitale con il mio volto, ed è venuto fighissimo. Nella parte veramente seria, ho iniziato a mettere le basi il "Patto di Neutralità" che dovrei integrare in un documento che ho iniziato a scrivere per il progetto imprenditoriale che avevo iniziato a fare in Siemens e che comunque, potrei proseguire tranquillamente anche se non riuscissi a ritornare con loro. Oltre al fatto che quando ho chiesto "Cosa pensi di me", ho spiegato in breve come può funzionare il progetto imprenditoriale di istruzione e formazione continua ed accelerata.